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LA LEGGE DI BILANCIO TOGLIE CIRCA 15 MILIONI DI EURO AI COMUNI VENEZIANI. PER I CITTADINI PIÙ TASSE E MENO SERVIZI.

L’ALLARME DELLO SPI-CGIL: “PER COPRIRE I TAGLI MOLTI COMUNI POTREBBERO ALZARE I TRIBUTI LOCALI” – La Legge di Bilancio varata dal Governo Conte costringe i Comuni veneziani a ingegnarsi per recuperare risorse. Secondo una indagine dello Spi Cgil Metropolitano di Venezia, sono infatti circa 15 milioni gli euro, che verranno a mancare nelle casse delle Amministrazioni lagunari a causa dei tagli ai trasferimenti e della riduzione dei fondi previsti dall’esecutivo gialloverde. Una bella gatta da pelare per i 44 sindaci veneziani, molti dei quali potranno decidere di aumentare le imposte locali e di tagliare i servizi.  

Siamo davvero preoccupatisostiene Daniele Tronco, segretario generale dello Spi Cgil Metropolitano di Veneziacon questi tagli il rischio è quello di andare a colpire le fasce di popolazione più deboli, come quelle a cui appartengono i nostri pensionati. Attraverso la negoziazione sociale vigileremo affinché ciò non accada“.  Il vero pericolo è nascosto nei tagli ai servizi sociali, nei confronti dei quali il Sindacato dei pensionati non farà sconti a nessuno. Si prevedono, altresì, aumenti sulle tasse riguardanti l’Imu/Tasi e l’addizionale Irpef, così come ribadito in questi giorni da un rapporto di Confprofessioni (che stima un aumento dell’Irpef di circa 1 miliardo di euro a livello nazionale) uscito sul Sole 24 ore e che di fatto conferma l’allarme lanciato dal nostro sindacato alcune settimana fa, appena approvata la legge di bilancio.

In merito all’addizionale Irpef, nello specifico, già 31 comuni su 44 adottano l’aliquota massima dello 0,8%, quindi “solo” 13 Amministrazioni veneziane hanno lo spazio fiscale per incrementare questo tributo. Diverso il discorso per l’Imu/Tasi: in questo caso, 31 municipalità hanno ancora la possibilità di aumentarne l’aliquota.  “La situazione è molto incerta e siamo davvero preoccupati – prosegue Tronco – questa Legge di Bilancio rischia di penalizzare seriamente i cittadini meno abbienti e la fascia dei più deboli, quali gli anziani”. La preoccupazione del Sindacato dei pensionati si rivolge soprattutto agli anziani veneziani – più di 200 mila – corrispondenti al 24,3% della popolazione. Fra questi, oltre 60 mila sono over 80. I pensionati veneziani, poi, non navigano certo nell’oro. L’assegno medio è di 949,44 euro lordi mensili, con 1353,32 euro per gli uomini e 659,88 euro per le donne.  “Noi faremo la nostra parte – conclude Troncoattraverso la negoziazione sociale con gli Enti locali chiedendo, che il Sistema tributario segua criteri di progressività laddove vi siano aliquote uniche ampliando le soglie di esenzione e che, in generale, non vengano colpite le fasce di reddito più disagiate. Come Spi Metropolitano di Venezia, l’essere stati così numerosi alla manifestazione di Roma, ci rafforza nella convinzione di continuare la nostra azione sindacale per modificare questa Legge di Bilancio, che riteniamo oltremodo ingiusta e penalizzante per le fasce più deboli della popolazione”.

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