Ivan Pedretti: “Di fronte al drammatico scenario di guerra che si è venuto a determinare con l’invasione russa dell’Ucraina il sindacato è chiamato ancora una volta a dare una forte prova di partecipazione e di adesione alle ragioni della pace.
Siamo già scesi in piazza nei giorni successivi allo scoppio della guerra in diverse città italiane. Sabato è il momento di una grande manifestazione nazionale a Roma, a cui dovremo essere presenti in massa. Servirà esserci anche in futuro perché la situazione non sarà di rapida definizione. Scongiurare l’allargamento del conflitto richiede a mio avviso una gestione equilibrata, anche nei messaggi che si danno.
Dobbiamo sapere che adottando la via dell’ostilità economica nei confronti della Russia ci sarà un prezzo non irrilevante da pagare. L’orizzonte è quindi quello dell’autonomia dell’Europa, ad esempio sull’approvvigionamento energetico, che però non sarà né semplice né breve. Per questo dobbiamo rivendicare subito una nuova e diversa politica europea. Perché tutto questo non ricada su chi già vive una condizione di sofferenza, sui lavoratori, sui pensionati e sui giovani del nostro paese.
La risposta positiva data dall’Europa alla pandemia con le risorse del Piano di ripresa e di resilienza non deve quindi più essere considerata emergenziale ma resa strutturale per gli anni a venire, che altrimenti si presenterebbero particolarmente duri e difficili per tutti.”
