Lettera e poesia…
“Costernate e profondamente colpite dal recente incidente stradale che ha visto recise quattro giovani vite e gettate nel dolore più atroce quattro famiglie, chiediamo che le SS.LL., se non già fatto e in quanto possibile, dichiarino il lutto cittadino”.
Questo, l’inizio della lettera inviata ai sindaci di Musile di Piave
e di San Donà di Piave dal Coordinamento Donne Spi Cgil Lega Piave- Segreteria Generale Lega Piave, firmata dai loro referenti, Francesca Benvegnù e Fiorenzo Veronese, a seguito del gravissimo incidente stradale, che ha visto la morte di quattro giovani concittadini.
“Non possiamo più assistere a fenomeni che incidono così gravemente sulla vita e benessere delle comunità, senza reagire pubblicamente e prendendo le distanze concrete da una civiltà che non si interroga a fondo sulle cause che producono morte, invalidità e infelicità gratuite perchè evitabili.
Ci pare opportuno segnalare che le “città dei balocchi”, così ci sembrano le zone e gli spazi in cui si può dare libero sfogo a divertimenti pericolosi, non devono più avere cittadinanza e che la illegalità diffusa, micro o macro che sia, va prevenuta e quando serve combattuta con forte determinazione e le necessarie risorse.
Per questo chiediamo che le SS. LL. aprano sul tema un confronto nella conferenza dei Sindaci, serio e collaborativo, perchè anche il governo regionale e centrale intervengano con i progetti e mezzi adeguati, da quelli educativi a quelli sociali e legali.
Confidando nella Loro sollecita e attiva attenzione, porgiamo rispettosi saluti.”
Francesca Benvegnù e Fiorenzo Veronese
Una piccola zattera – poesia di Francesca Benvegnù
Una piccola zattera
Arrivano da ogni strada del paese
vestiti di nero
a gruppi
da soli non si sopporta
il dolore della scomparsa
quando ti entra in casa
nella famiglia di amici
e coetanei
è il duro confronto
con la vita
il terribile sgomento
del reale senza rimedio.
non ci sarà più modo
di vederli incontrarli
stare insieme per divertirsi
ma anche per affrontare
piccole e grandi pene
di un mondo
povero di speranze
ricco di insidie trabocchetti
delusioni insuperabili
per chi è cresciuto senza tragedie
di fame e di guerra.
vanno tutti al rito finale
nel campo sportivo
dove hanno calzato
i primi scarpini di calcio
corso le elementariadi
come fossero i campionati
del mondo.
ci sono mamme a mano
dei figli più piccoli
e maestre
chè sono pur stati figli loro
questi che oggi
mancheranno all’appello.
è dolore vero, spontaneo
corale
una piccola zattera
lungo il grosso fiume
dell’indifferenza
cieca noncuranza
o collusione
con gli affari sporchi
business è business
anche quando è maledetto
quando mette
ipoteche orrende
sulle esistenze innocenti
dei figli e nipoti.
Che un dio ci guardi
davvero con misericordia
che abbia anche vergogna
di noi
se portiamo incenso all’ipocrisia
e sgombriamo la strada
al crimine efferato.
Sono le 10 del mattino
si faccia silenzio
ora,
se gli angeli esistono
noi sappiamo i loro nomi.
(fb)