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L’INPS abolisce il PIN e passa allo SPID

Con una recente circolare, l’INPS ha comunicato la decisione di cessare la fornitura del PIN individuale ai Cittadini (Pensionati, Lavoratori) e di avviare una fase transitoria per il passaggio allo SPID, a partire dal primo ottobre prossimo.
Come si sa, il PIN è lo strumento con cui ogni Pensionato/Cittadino può accedere al proprio Fascicolo Personale nel Portale dell’INPS. Solo in questo modo, è possibile infatti verificare e conoscere tutti i dati che ci riguardano (ObisM, CU, Cedolino, Comunicazioni e risposte dell’INPS, Estratto contributivo, ecc.). Si tratta quindi di uno strumento importantissimo, a maggior ragione avendo L’INPS cessato, nel corso degli anni, ogni comunicazione e informazione cartacea ai Pensionati. Ciò, tra l’altro, ha fortemente inciso sulla necessità di ricorrere ai “Diritti Inespressi”, campagna dello SPI che ha oltremodo permesso a molti Pensionati di recuperare somme anche di notevole entità.
Come Sindacato, abbiamo criticato il processo di “telematizzazione” che ha notevolmente ridotto i “rapporti e le informazioni” tra INPS e Pensionati, in particolare con i più anziani che – nonostante la continua e specifica formazione dello SPI nel cercare di “modernizzare” l’approccio informatico dei propri iscritti – non sempre hanno le conoscenze e gli strumenti informatici per poter gestire gli accessi alle proprie banche dati e alle necessarie informazioni. Insistevamo e insistiamo, quindi, sull’esigenza di introdurre modifiche atte a favorire il diritto di accesso a tali fondamentali informazioni, diritto, a nostro avviso, da garantire a tutti.
Purtroppo, ancora una volta, l’INPS ha deciso di procedere senza alcun confronto con le Organizzazioni Sindacali e senza, altresì, considerare le necessità reali e i Diritti dei Pensionati, soprattutto della fascia più anziana e con difficoltà. Proprio su questo, le Organizzazioni Sindacali Nazionali hanno chiesto di aprire un confronto nel merito del provvedimento e nella gestione della fase transitoria di passaggio dal PIN allo SPID. È auspicabile, che questo confronto si svolga al più presto.
Per meglio capire di cosa si tratta, spieghiamo di cosa si tratta in pratica.

  • Il PIN, come detto, è uno strumento individuale. Si ottiene chiedendolo all’INPS, ad uno sportello o per via telematica. Viene fornito in due parti (8 lettere o cifre ciascuna) e serve solo per il primo accesso al portale. Contestualmente, viene fornito quello definitivo (8 lettere o cifre) che scade ogni 3 o 6 mesi e che può essere rinnovato automaticamente. Può essere di due tipi, “normale” o “dispositivo”; con il primo, si possono solo leggere i dati, con il secondo sono consentite alcune operazioni più avanzate (domande, modifiche ecc.). Sulla base delle disposizioni INPS, dal primo ottobre non verrà più fornito. Nella fase transitoria, verrà invece rinnovato a coloro che ne sono già in possesso.
  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Si tratta di uno strumento unico per l’accesso a tutte le Banche dati pubbliche (INPS, Agenzia Entrate, Ministeri, ASL, Comuni ecc.). Viene fornito dalle Poste o da altri “Soggetti autorizzati”. Per ottenerlo, è necessario registrarsi fornendo una mail e un numero di cellulare, su cui si riceverà l’SMS con il codice di accesso, ogni volta che verrà richiesto. Si tratta sicuramente di un avanzamento positivo, che unifica e omogeneizza le modalità di accesso “telematico” ai servizi pubblici, ma al tempo stesso rappresenta un ulteriore elemento di difficoltà per moltissimi pensionati, in particolare i più anziani e in difficoltà. Lo SPID – secondo le disposizioni dell’INPS – sarà quindi, in prospettiva, l’unica modalità di accesso ai dati personali nel portale dell’INPS.
    Come SPI Cgil Metropolitano Venezia, non mancheremo di fornire via via costanti informazioni e aggiornamenti sull’argomento. Perché lo SPI c’è.

    Piergiorgio Carrer, responsabile Dipartimento Previdenza SPI Cgil Metropolitano Venezia.

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