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E’ possibile una città a misura di donne (e di tutti)?

Questo, il filo conduttore dell’iniziativa on line organizzata dallo SPI e dal Coordinamento Donne CGIL Metropolitano Venezia. Un confronto prezioso, che ha visto il contributo delle donne di Venezia Manifesta, della Responsabile Coordinamento Donne SPI Veneto, Rosanna Bettella, di Daniele Tronco, Segretario generale SPI Metropolitano Venezia.
“Una città a misura di donne è una bellissima proposta” – queste le parole con cui ha introdotto Loredana Angelino, responsabile del Coordinamento Donne SPI Metropolitano Venezia e moderatrice dell’iniziativa – passando poi all’analisi dei punti essenziali relativi alle disparità, alla violenza di genere e del linguaggio e al femminicidio.
Tanti e qualificati gli interventi a seguire, tra cui quello di Mara Rumiz: “Venezia Manifesta è nata da un gruppo di amiche che si erano candidate, un gruppo di belle donne, e non mi riferisco alla parte esteriore – esordisce l’ex assessora veneziana- abbiamo escluso le modalità dei bilancini. Ben poche, però, sono state elette”.
Per Tiziana Plebani, le donne rappresentano la pluralità. Ovunque le donne si muovono, portano avanti il bene della collettività. Spesso i luoghi della politica sono noiosi, ma non in questo gruppo, in cui ci si diverte e ci si vuole bene.
“La violenza va fermata alla base, proprio a partire dal linguaggio. Con la mia scolaresca – afferma Stefania Bertelli – analizzo la piramide dell’odio, con i suoi vari gradi, dall’insulto alla ridicolarizzazione, alla discriminazione. Si sale alla violenza, per arrivare al vertice con stupri e femminicidio.”
“Com’è una città a misura di donne? Bisogna assumere una lente – sostiene l’urbanista Paola Di Biagi, forse è una città accessibile e flessibile, pienamente abitabile, è una città che costruisce orari di vita urbana accessibile.”
Per Franca Marcomin, la violenza è un problema degli uomini e i Centri Antiviolenza debbono essere potenziati.
Anche per Rosanna Bettella, coordinatrice SPI regionale, i luoghi delle donne vanno difesi e sottolinea come il patriarcato non sia ancora finito.
Per il Segretario Daniele Tronco “il tema che abbiamo inserito richiama molte questioni. Come SPI, facciamo un assiduo lavoro di tutela individuale e la stragrande maggioranza dei diritti inespressi riguardano le donne. Nelle nostre Leghe SPI, ci sono centinaia di donne impegnate. Anche sulla contrattazione sociale – continua Tronco – abbiamo inserito il tema del genere. Bisogna altresì potenziare la presenza delle donne nei livelli apicali.”



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