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“Emergenza sanitaria: caos organizzativo e drammatica carenza di personale”- dichiarazioni dei Segretari generali SPI e FP Venezia

Pubblichiamo le dichiarazioni congiunte dei Segretari generali SPI e FP CGIL Venezia, Daniele Tronco e Daniele Giordano, in merito all’emergenza sanitaria e alla condizione degli anziani della Città Storica.

EMERGENZA SANITARIA – SENZA RAFFORZAMENTI DI PERSONALE E RISORSE NON CI SARA’ NESSUN CAMBIO DI PASSO SE NON A SCAPITO DELLE ALTRE PRESTAZIONI.🔸GLI ANZIANI DELLA CITTA’ STORICA VANNO AIUTATI E TUTELATI

– Se qualcosa l’esperienza pandemia ha insegnato è che non esiste qualità nel Servizio Sanitario Pubblico senza adeguata integrazione ospedale – territorio – medici di medicina generale e senza adeguata dotazione organica ma, dopo più di un anno, la situazione è: caos organizzativo e drammatica carenza di personale – dichiarano Daniele Giordano Segretario Generale Fp Cgil e Daniele Tronco Segretario Generale SPI Cgil.
Quello che a nostro avviso sta avvenendo è che la priorità della campagna vaccinale, che non possiamo che condividere, sta determinando una riduzione di tutte le altre prestazioni sanitarie. Questo non è assolutamente condivisibile ed è grave che avvenga ad un anno dall’inizio dell’emergenza.
Una situazione particolarmente critica la stiamo riscontrando nei servizi di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) dove, iso risorse, gli Infermieri si trovano a dover svolgere, oltre all’ordinario, le attività di tamponamento – tracciamento, essendo i Medici USCA, impegnati nelle vaccinazioni. Gli Infermieri sono chiamati, tra l’altro a decidere quali attività deferire, non potendo svolgere contemporaneamente due lavori.
Dal 1° aprile è entrato in funzione il Portale Regionale per la prenotazione del vaccino che avrebbe dovuto permettere di selezionare, in modo semplice ed immediato, la sede di vaccinazione e la prima data utile ma ci sono già arrivate segnalazioni rispetto al malfunzionamento dello strumento: persone ultra 70enni con patologie che vengono respinte, conviventi ultra 70enni di persone fragili cui viene segnalato che il calendario è occupato fino al 31 dicembre 2021. Forse si doveva mettere a punto questo sistema qualche mese fa e non all’ultimo momento.
Nel corso dell’incontro che abbiamo avuto con la nuova Direzione della AULSS 3, il Direttore Generale Edgardo Contato ci ha detto che la priorità è vaccinare entro metà aprile tutta la popolazione over 80, i loro familiari o caregivers ultra 65enni e la popolazione fragile. Spiace quindi dover segnalare che diverse persone ultra 65enni ci riferiscono di aver accompagnato un loro congiunto ultra 80enne al punto di vaccinazione e a domanda gli è stato risposto che per loro non era prevista vaccinazione, evidenziando una volta in più la mancanza di regia. Si va “a braccio” e per di più in ordine sparso e questo non è tollerabile. Anche se i ritardi e i disservizi di oggi non possono sicuramente essere imputati alla Direzione appena insediata, di cui abbiamo apprezzato la disponibilità e l’apertura al confronto con le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori ma attendiamo la ripresa anche del “tavolo anziani” sospeso da più di due mesi.
Per quanto riguarda i Medici di Medicina Generale, si sta procedendo a metterli in rete con l’AULSS ma il software unico è stato fornito solo lunedì 29 marzo ed entro sabato 3 aprile dovranno inserire i dati di tutti i loro Assistiti non deambulanti e quindi non in grado di raggiungere il punto vaccinale; anche su questo versante un ritardo molto grave. Da questo punto di vista – proseguono Giordano e Tronco – chiediamo che si affronti un ragionamento specifico per Venezia centro storico così come si è fatto per le isole. La città d’acqua infatti ha una popolazione ultraottantenne di quasi 6.000 persone e determinare quante di queste si possano considerare deambulanti è operazione non affatto facile. Ci sono molti anziani che pur deambulanti non sono in grado di superare i ponti o di prendere in sicurezza un vaporetto; Venezia ha caratteristiche territoriali specifiche. Per questo si dovrebbe pensare un sistema capillare fatto di piccoli punti vaccinali prossimi al domicilio, sestiere per sestiere, e accessibili. Su questo aspetto il Comune di Venezia deve fare la sua parte nell’individuazione delle sedi idonee da mettere a disposizione; le sole sedi collocate al Terminal Marittima e a Piazzale Roma non sono sufficienti.
Adesso – concludono Giordano e Tronco – la priorità dev’essere recuperare terreno per essere pronti nel momento in cui sarà disponibile un maggior numero di dosi. Serve un Piano Assunzioni Straordinario e lo stanziamento da parte della Regione di risorse economiche per riconoscere ai lavoratori la mole di lavoro aggiuntivo che in questi mesi hanno svolto e che continuano a svolgere.


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