Il taglio alla rivalutazione delle pensioni previsto in manovra avrà effetti notevoli anche sulle pensioni delle veneziane e dei veneziani. Lo studio dello SPI CGIL Venezia stima tagli che si aggirano attorno ai 130 milioni di euro solo nella nostra provincia: oltre 50 milioni di euro nel 2023 e oltre 90 milioni nel 2024.
Il Governo Meloni continua a fare cassa sulle pensionate e sui pensionati. La rivalutazione delle pensioni è l’unico strumento in mano ai pensionati per fronteggiare l’inflazione e il caro vita. Per gli anziani, l’inflazione risulta essere ancor più pesante che sulla popolazione generale: questo è dovuto al fatto che anche a fronte di una minore capacità di spesa, non è possibile rinunciare ai beni di prima necessità e alle spese sanitarie.
Il Governo tenta di spacciare l’operazione come un “taglio alle pensioni dei ricchi”, quando in realtà importi superiori a 4 volte il trattamento minimo sono, ad esempio, quelli di insegnanti e operai specializzati. Non dimentichiamo che le pensionate e i pensionati pagano l’Irpef sulle pensioni. Una pensione lorda da 2200 euro mensili, corrisponde circa a 1650 euro netti. Anche laddove i tagli risultino di modesta entità, è necessario considerare che gli effetti della mancata rivalutazione si ripercuotono per l’intera vita della pensionata o del pensionato. Infatti i tagli del 2023, si ripercuotono nel 2024; quelli del 2023 e del 2024 si ripercuoteranno nel 2025 e così via.
Un altro elemento rilevante è la scelta di continuare ad applicare la rivalutazione secondo il sistema “a scaglioni” anziché utilizzare il sistema “a fasce”. Nel sistema a scaglioni la percentuale ridotta si applica all’intero importo del trattamento, mentre nel sistema a fasce la riduzione avveniva solamente per la parte eccedente all’importo interamente rivalutato. Questo sistema di riduzione si applica anche a chi è titolare di più di una pensione (ad esempio vecchiaia e superstite), le quali ai fini della perequazione vengono considerate cumulativamente.
È prudenziale la nostra stima, che calcola in più di 45.000 i pensionati veneziani toccati dal taglio. Le pensionate e i pensionati sono stanchi di essere presi in considerazione solo quando è necessario far quadrare i conti. In particolare, questa legge finanziaria toglie risorse alle pensioni senza destinare nulla al welfare e ai giovani. Anche per questo lo SPI CGIL Venezia sarà presente alla manifestazione nazionale del 15 dicembre a Roma.