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Nel Veneziano, crollo demografico per i nuovi nati, anzianità dei residenti in crescita. SPI CGIL: “Necessarie economie di scala e reperimento risorse fiscali per un nuovo Welfare”

Sono a dir poco impressionanti i dati, che emergono dallo studio dello SPI CGIL, nell’analizzare il numero e la composizione demografica del territorio veneziano, con un crollo verticale delle nascite e un notevole incremento delle persone anziane. Numeri che fotografano – città capoluogo in primis – una composizione demografica tra le più preoccupati. Solo nel brevissimo arco di tempo del 2020, si è infatti registrato un decremento di 5.887 abitanti, partendo dagli 848.829 di gennaio e arrivando agli 842.942 di dicembre. Ma non basta.
Se analizziamo altresì il rapporto fra nascite e anzianità dei residenti, il confronto nel veneziano vede 7077 bambini nel 2012, numero che crolla nel 2020 arrivando a 5.246 (-26%). Di contro, il numero degli ultraottantenni cresce dai 53.452 del 2012, evidenziando una tendenza demografica, che con il tempo rischia di impoverire il territorio veneziano acuendone le criticità.
Le persone anziane, infatti, pur rappresentando – soprattutto durante il difficilissimo periodo della pandemia – una risorsa sussidiaria e a volte indispensabile per figli e nipoti e non solo, richiedono interventi e politiche socio-sanitarie adeguate alle loro necessità, da attuare con un Welfare mirato e con una reale medicina di prossimità.
E rimanendo nell’ambito delle drammatiche conseguenze dovute alla pandemia sui soggetti anziani e fragili, va sottolineato che nel 2020 si è avuta una variazione del 23,54% sulla media dei decessi rispetto a quella del periodo 2015-2019.
In che modo quindi intervenire per invertire questa tendenza, che rischia di depauperare un territorio già demograficamente fragile quale quello veneziano?

“Abbiamo bisogno di recuperare risorse per aiutare le famiglie – spiega Renato Bressan, della Segreteria SPI CGIL Veneto – per favorire politiche genitoriali, visti i dati della denatalità e sull’invecchiamento della popolazione. Perciò spingiamo da sempre affinché si realizzino economie di scala come, ad esempio, i servizi associati, le fusioni fra comuni (attualmente il Territorio Veneziano è composto da 44 comuni, di cui 30 al di sotto di 15mila abitanti, con  la prima aggregazione di Gambarare e Oriago con il comune di Mira risalente al 1867, seguita da altre aggregazioni, ma nessuna in tempi recenti), al fine di ottimizzare le spese per la macchina amministrativa  e ottenere – anche mediante il recupero dei tributi non riscossi, attuato con i Patti antievasione – maggiori risorse da investire per la popolazione”.

“Questi proventi – rincara Daniele Tronco, Segretario generale SPI CGIL Metropolitano Venezia – potrebbero aiutare le persone anziane a sopperire alle loro esigenze e difficoltà, rivolgendo particolare attenzione e ascolto ai nostri grandi anziani, spesso portatori di patologie croniche e che, in caso di sopravvenuta non autosufficienza, sono costretti a farsi carico di costi, molte volte proibitivi, legati alle rette del ricovero in strutture sanitarie”. “Fra i tanti temi proposti nella Piattaforma unitaria inviata a tutti i Comuni veneziani – continua Daniele Tronco – abbiamo inserito con determinazione anche il recupero delle risorse fiscali. Ed’ proprio in questo difficilissimo periodo di pandemia, che dobbiamo guardare con attenzione a tali soluzioni. Mai come oggi, diventano indispensabili ulteriori risorse per il Welfare di emergenza. Con questi strumenti, si potrebbero davvero favorire politiche socio-sanitarie in grado di farci uscire dalla crisi senza eccessivi contraccolpi.
A tale proposito, ripropongo le considerazioni contenute nelle dichiarazioni congiunte di SPI e FP veneziane, riguardante l’attuale emergenza sanitaria in merito alla somministrazione dei vaccini. In questa delicatissima fase, che vede coinvolte soprattutto le persone anziane e fragili, emerge netta la necessità di un rafforzamento di personale e di risorse, altrimenti non ci potrà essere nessun cambio di passo, se non a scapito delle altre prestazioni. 

Va da sé – conclude con forza Tronco – che continueremo la nostra battaglia nel cercare di ottenere risposte e soluzioni adeguate, a partire dalla presenza dei nostri Collaboratori nelle numerose Sedi territoriali. E proprio agli over 80, abbiamo rivolto la nostra campagna di aiuto alla prenotazione della vaccinazione. Perché lo SPI c’è”.

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