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SPIrito digitale. Il nostro giornale si arricchisce di una nuova pagina.

La pagina dal titolo “ SPIrito Digitale” in prima pubblicazione su “Il nostro tempo” rappresenta una scelta indispensabile per informare, approfondire e comprendere, in modo sistematico, i cambiamenti che le nuove tecnologie producono sulla vita economica, sociale e culturale dei cittadini.

L’iniziativa vuole ampliare e sviluppare, a livello territoriale, la linea di lavoro perseguita dalle strutture nazionali, regionali e metropolitane della CGIL Confederale e dello SPI sulla informazione, comunicazione e digitale attraverso vari strumenti tra cui “Pagine Rosse“, “Collettiva”, LiberEta’, “Pensionati.it”, le pubblicazioni dell’Alta Scuola SPI “Luciano LAMA” , il mensile “Il nostro tempo”, le Newsletter e da ultimo le video-conferenze.

Le innovazioni tecnologiche e digitali, comunemente definite quarta rivoluzione industriale, non possono essere sottovalutate a seguito della trasformazione dell’economia moderna in economia della conoscenza che crea valore attraverso la gestione e l’utilizzo del “dato”, unica risorsa in grado di gestire la complessità nella società globale.

Le grandi imprese   americane e cinesi (Google, Facebook, Amazon, Apple Microsoft, Alibaba, Baidu e Tencent) sulla gestione e sull’utilizzo del “dato” hanno costruito il nuovo impero economico e finanziario, che le ha rese dei   veri “stati a livello mondiale”, che governano il mercato   dei consumi e dei prodotti aumentando contestualmente disuguaglianze e povertà, sia tra Paesi che all’interno dei Paesi stessi.

Conseguenze ed effetti negativi si sono prodotti sul mercato del lavoro, sull’ambiente, sui territori, sulla violazione della privacy, sulla violazione del diritto d’autore evadendo ed eludendo le tasse.

Il nostro paese si è trovato impreparato ad affrontare le nuove sfide poste dall’innovazione digitale, che recenti indagini e statistiche hanno di seguito rilevato attraverso:

  • DESI (indice digitale dell’economia e della società del 2019  composto da 13 indicatori tra cui connettività, banda larga, ricerca, innovazione) della Commissione Europea che ha collocato l’Italia, per i ritardi rilevati negli indicatori, al 25 posto tra i 28 Stati membri dell’UE davanti solo davanti a Bulgaria, Grecia e Romania.
  • BES rapporto sulle competenze digitali prodotto dall’Istat che ha rilevato: il 32% degli individui ha competenze basse; il  19% degli italiani possiede competenze di base;  i giovani fino a 24 anni hanno livelli avanzati di competenze nel 41,5%;tra le persone di 45-54 anni solo il 20,3% anni possiede competenze digitali sufficienti; tra gli italiani di 65-74 anni, solo il 4,4%  è in grado di padroneggiare strumenti digitali.

Altri dati Istat si riferiscono alla quota di famiglie senza computer o tablet a casa che è pari al 33,8%. Nel Mezzogiorno arriva al 41%, con Calabria e Sicilia rispettivamente al 46% e 44%.

La pandemia ha ulteriormente mostrato tutti i limiti e le carenze delle strutture sanitarie tradizionali e della pubblica amministrazione in generale, sotto-finanziate, diseguali regionalmente, carenti di risorse umane e di competenze digitali non in grado di gestire l’emergenza coronavirus.

Per correre ai ripari, preso atto che i dati sono un’opportunità per affrontare le nuove sfide, nel 2020 dopo 15 anni dal Testo Unico dell’informatizzazione della Pubblica Amministrazione (CAD – Codice dell’Amministrazione Digitale Decreto Legislativo n.82/2005 e successive modifiche) è stato adottato il Decreto Legge “Semplificazione e Innovazione digitale” (DL n. 76/2020) convertito con Legge  n. 120/2020 al fine di rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale già previsti dal CAD (identità, domicilio, fruizione di servizi pubblici online, partecipazione procedimento amministrativo per via elettronica, effettuazione di pagamenti online).

L’elenco delle realizzazioni si riassume in breve:

SPID – sistema pubblico di identità digitale;

CIE- carta di identità elettronica;

TS-CNS tessera sanitaria – carta nazionale dei servizi;

PEC posta certificata; firma digitale degli atti e documenti;

App Immuni per il tracciamento dei contagi;

Fascicolo Sanitario Elettronico;

Ricette online;

Prenotazioni analisi di laboratorio online;

La piattaforma PagoPA e l’App Io;

I servizi online delle Amministrazioni Pubbliche.

Da ultimo va segnalato che in questi giorni il Ministero della Salute comunica con messaggio su smartphone la disponibilità con App Immuni o notifica con App IO della certificazione verde Covid -19.

Le identità SPID erogate al 15 giugno sono circa 21.700.000 mentre le amministrazioni pubbliche attive che consentono l’accesso ai servizi con SPID sono circa 7.600

Il processo di innovazione digitale con l’accessibilità via web se da una parte consente l’esercizio di diritti e doveri legati alla cittadinanza digitale (richiesta di certificati, pagamento tasse, dichiarazioni dei redditi, ecc.) dall’altra esclude di fatto dall’esercizio del diritto di cittadinanza digitale la popolazione più anziana e fragile (come per altro dimostrano le statistiche di Istat e Commissione Europea) non in grado di utilizzare i nuovi dispostivi e tecnologie.

Per eliminare il divario digitale occorrono misure nuove in grado di garantire l’esercizio del diritto di cittadinanza digitale attraverso una diffusa alfabetizzazione rivolta a giovani e anziani al fine di consentire e realizzare:

a) l’accesso telematico ai dati, alle informazioni e ai documenti;

b) la sicurezza informatica dei propri dati personali e del patrimonio informativo pubblico;

c) la qualità dei servizi erogati in rete;

d) la partecipazione democratica elettronica.

Va in questa direzione lo sportello aperto nella sede di Castello dallo SPI Metropolitano di Venezia e dalla Lega Spi di Venezia Centro Storico e Isole rivolto a sostenere pensionati e cittadini nell’assistenza e attivazione dell’identità digitale e non solo.

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